Ogni pianeta dotato di atmosfera è caratterizzato da eventi
climatici persistenti su larga scala. Tutte le atmosfere planetarie,
cioè, sono percorse da violente correnti in grado di originare
incredibili vortici e solitamente le zone caratterizzate da tali vortici
sono le regioni polari. Vortici polari sono stati individuati su Giove,
Venere e anche su Marte. Ovviamente neppure la Terra si sottrae alla
regola e la presenza di vortici sia al Polo Nord che al Polo Sud è nota
da tempo. Di solito i vortici polari sono caratterizzati da una
temperatura inferiore rispetto alle zone circostanti, ma recenti
osservazioni di Saturno effettuate con il telescopio hawaiano Keck I
stanno mostrando proprio il contrario.
Intendiamoci, la stranezza non sta nel fatto che l'emisfero sud di
Saturno possa essere caldo. Dopo tutto sono 15 anni che è costantemente
rivolto in direzione del Sole (su Saturno il solstizio estivo è stato
raggiunto all'inizio del 2002). Ciò che sorprende, invece, è la presenza
di una macchia molto più calda delle regioni circostanti proprio in
corrispondenza del polo. E' la prima volta che nel Sistema solare si
individua un vortice polare caldo che si mantiene così a lungo nel
tempo. In passato è capitato anche alla Terra di presentare un simile
effetto, ma è durato poco. "Quello che lascia esterrefatti - commenta
Glenn S. Orton (JPL - Pasadena), responsabile del team che ha fatto la
scoperta - è la lunga durata del fenomeno. Dai nostri dati, infatti,
risulta che si protrae ormai da almeno un paio d'anni".
La prima spiegazione del fenomeno chiama in causa la presenza nell'alta
atmosfera di una elevata concentrazione di componenti in grado di
assorbire la luce solare. Queste componenti, insomma, si comporterebbero
come una sorta di trappola per il calore. La spiegazione, però,
necessita di ulteriori approfondimenti. Non è ancora del tutto chiaro,
infatti, che cosa impedisca a quelle componenti di disperdersi
costringendole a restare confinate in una piccola regione proprio in
corrispondenza del polo.
Fortunatamente da quelle parti c'è la sonda Cassini. Il suo girovagare
per il sistema di Saturno la porterà nei prossimi mesi in una posizione
davvero favorevole per osservare da vicino la regione polare meridionale
del pianeta. I suoi strumenti saranno puntati proprio su quelle strane
regioni ed è molto probabile che riusciremo a saperne di più.
Nel frattempo, però, si può essere certi che sulla cima del Mauna Kea
gli astronomi non perderanno di vista quella strana macchia.
Straordinari in vista per il Keck I.
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