MILANO - Chi sta riscrivendo i manuali di astronomia per inserirvi la recente scoperta di un nuovo pianeta appartenente al nostro sistema solare dovrà mettere in preventivo almeno un paragrafo per un'ulteriore, curiosissima scoperta: il primo asteroide con due lune. Lo hanno scoperto e descritto su Nature gli astronomi dell'Università di Berkeley (California), coordinati da Franck Marchis, in collaborazione con l'Osservatorio di Parigi e grazie al telescopio VLT («Very Large Telescope»), installato nel Cile settentrionale. L'asteroide in questione, chiamato 87 Sylvia, è collocato nella famosa fascia che tra Marte e Giove alberga milioni di corpi celesti; un territorio gravido di continue scoperte: basti pensare che finora vi sono stati catalogati solo 9000 corpi celesti, e si stima che in realtà ce ne siano, appunto, a milioni. Comunque, mai prima d'ora era stato individuato nella fascia un «sistema triplo» come quello formato da 87 Sylvia e dai suoi due piccoli satelliti. Piccoli in rapporto alle dimensioni dell'universo, ovviamente. Dati alla mano, le due lune hanno rispettivamente una larghezza di 18 e 7 chilometri, e ruotano attorno a un corpo celeste, 87 Sylvia, largo 280 chilometri. ROMOLO E REMO - Ciascuno dei due satelliti ha un nome tecnico e uno più «affettuoso»: S/2001(87)1, per gli amici «Romolo», e S/2004(87)1, o più semplicemente «Remo». Insieme formano il primo sistema triplo mai osservato nella fascia di asteroidi. Sistemi binari (cioè formati da un asteroide e da un suo satellite) erano invece già noti agli astronomi. Romolo dista 1360 chilometri da 87 Sylvia, Remo è più vicino (710 chilometri). Tra le prime ipotesi formulate per spiegare la singolarità del sistema triplo, la più accreditata è quella che parla delle due piccole lune come risultato di una collisione tra 87 Sylvia e un altro corpo celeste. Probabilmente, uno dei tanti asteroidi presenti nella zona, che negli anni regaleranno verosimilmente altre curiose scoperte. Finora, nel sistema solare sono state individuate due fasce di asteroidi: quella in questione, tra Marte e Giove, e quella di Kuiper, oltre Nettuno (comprendebbe anche Plutone, che potrebbe essere declassato da pianeta ad asteroide). Nella prima, cui appartengono 87 Sylvia, Romolo e Remo, il corpo celeste più grande finora identificato è Cerere, che ha un diametro di circa 1000 chilometri. |