Una luna di Giove per catturare neutrini
 

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Un fisico americano propone di trasformare il satellite Europa in un laboratorio unico per catturare particelle inafferrabili come i neutrini ad alta energia

 


Trasformare un satellite di Giove in laboratorio di fisica: è l'esperimento singolare proposto dall'astrofisico Peter Gorham, dell'università della Hawaii, convinto che soltanto un rivelatore così grande potrà riuscire a identificare particelle ad alta energia come i neutrini, che possono raggiungere 1.021 elettronvolt.

Finora esperimenti basati a Terra sono riusciti ad osservare i neutrini a bassa energia provenienti dal Sole. E' invece molto più difficile riuscire a intercettare i neutrini ad alta energia emessi da sorgenti cosmiche: per osservare le loro tracce sarebbero necessari rivelatori dalle dimensioni enormi. E' nata così l'idea di poter sfruttare un rivelatore naturale e sufficientemente grande, come la luna Europa (nella foto). A renderla un candidato ottimale non sarebbero soltanto le dimensioni, ma anche il sottile ed esteso strato di ghiaccio che la riveste, la cui temperatura permette di rivelare le tracce dei neutrini ad alta energia in modo molto più preciso di quanto oggi possa permettere, sulla Terra, il ghiaccio antartico.

Osservare i neutrini è molto difficile perché interagiscono solo molto debolmente con la materia, percorrendo enormi distanze nell'Universo senza perdere nessuna informazione sulla loro sorgente. Il ghiaccio riesce a rivelare il passaggio di queste particelle-fantasma perchè quando i neutrini lo attraversano collidono con protoni e neutroni, producendo delle radiazioni. Questi lampi diventano così la prova del loro passaggio e possono fornire informazioni preziose sia sui neutrini stessi che sulla loro fonte. Uno di questi rivelatori, chiamato Amanda, è stato installato in Antartide e può catturare neutrini fino a energie di 1.015 elettronvolt. Si sta lavorando al successore di Amanda, Anita, che potrà arrivare a catturare neutrini di energia fino a 1.018 elettronvolt.
Ma per andare oltre e osservare neutrini di energia fino a 1.021 elettronvolt, secondo Gorham, è necessario spostarsi nello spazio e utilizzare il ghiaccio di Europa: i lampi scaturiti dalle collisioni provocate al suo interno dai neutrini ad alta energia potrebbero essere controllati e registrati da un veicolo in orbita attorno ad Europa.
 

 
   

Data: 6 dicembre 04

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Fonte: Newton

Link: http://www.newton.rcs.it/PrimoPiano/News/2004/12_Dicembre/06/europa.shtml