Nuovi otto oggetti celesti scoperti attorno alla Via
Lattea
Sette nani ed un Hobbit per "Biancaneve"
Il
processo di formazione delle galassie più grandi,
lascia libera e non inglobata nei corpi maggiori una
certa quantità di materia. Dov'è questa materia?
Forse ci siamo...
di Margherita
Campaniolo
Credit:
Sloan Digital Sky Survey (SDSS-II)
Nei
pressi della Via Lattea, un'indagine
recente condotta da un team
internazionale di scienziati1, ha
individuato otto nuovi membri nel nostro gruppo
locale, compreso una nuova categoria di galassia
ultra-debole denominata "hobbit", la più piccola
galassia fino ad oggi scoperta.
Il gruppo locale è una collezione di circa 40
galassie, i cui membri dominanti sono La Via Lattea
ed Andromeda. Il resto delle galassie è composta
principalmente da piccole galassie satelliti
conosciute come "galassie nane"; ne sono un esempio
le grandi e le piccole nubi di Magellano.
Le nuove otto galassie sono state individuate grazie
al Sloan Digital Sky Survey (SDSS-II),
l'indagine più
ambiziosa del cielo mai intrapresa,
e
la scoperta è stata presentata da Daniel Zucker,
dell'University of Cambridge, nel corso della 209a
conferenza annuale della American Astronomical
Society di Seattle.
Sette dei
nuovi membri del gruppo locale sono ancora più
piccoli e più deboli di altre galassie nane
conosciute, con luminosità che variano soltanto da
mille a cento mila volte il nostro Sole.
Ogni galassia contiene da poche migliaia a centinaia
di migliaia di stelle, numeri comunque inferiori
alle centinaia di miliardi di stelle contenute dalla
Via Lattea o dalla galassia di Andromeda.
Anche le loro dimensioni sono minime: duemila anni
luce di diametro pari all'un per cento del diametro
della Via Lattea. I "sette nani" che orbitano
intorno alla nostra galassia distano da noi tra i
100.000 e 700.000 anni luce: due si trovano nei
Canes Venatici (Cani da caccia), una in
Boötes (il Pastore), una in Leo (Leone),
una nella Coma Berenices (Chioma di Berenice),
una nell' Ursa Maior (Orsa Maggiore) ed una
nella costellazione di Hercules(Ercole).
Leo T. - Credit: Mike Irwin, the
SDSS-II Collaboration
L'ottavo
membro,
l'"hobbit", scoperto nei 2 mesi scorsi,
è piuttosto atipico e
mostra caratteristiche sorprendenti. Si trova a un
milione e 400 mila anni luce di distanza
e perciò sembra galleggiare liberamente nello spazio
oltre la stretta gravitazionale della nostra
galassia. E'
la Leo T.:ha
un diametro di 1200 anni luce e un'incandescenza
stellare di appena 50.000 soli ma, contrariamente
alle sette nane costituite esclusivamente da stelle
vecchie, la Leo T. è composta da stelle giovani
formatesi negli ultimi miliardi di anni. Inoltre, i
dati radio indicano la presenza, in Leo T. di una
grande quantità di idrogeno neutro, il combustibile
che genera nuove stelle. Dice Daniel Zucker: "Questo
è il più piccolo, il più debole, generatore-stellare
conosciuto".
La scoperta conferma la teoria secondo la quale il
processo di formazione delle galassie più grandi,
lascia libera e non inglobata nei corpi maggiori una
certa quantità di materia. Dov'è questa materia?
Le nuove galassie potrebbero essere la risposta a
questo problema e potrebbero rappresentare appena la
punta di un iceberg cosmico:
dozzine di galassie simili attendono d'essere
scoperte in altre zone del cielo.