Venerdì un’eclisse di Sole ibrida
Sarà totale, anulare e «perlata»

L’INSOLITO FENOMENO CHE SI VERIFICHERA’ L’OTTO APRILE SARA’ OSSERVABILE ESCLUSIVAMENTE DALL’OCEANO PACIFICO E IN AMERICA CENTRO-MERIDIONALE

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Le eclissi di totali Sole non sono, in sé, un fenomeno particolarmente raro: ogni anno se ne verificano diverse, ma poche sono quelle visibili da una stessa località. Il fatto è che queste eclissi riguardano sempre delle parti del globo terrestre piuttosto limitate: tipicamente «strisce» di territorio molto allungate ma larghe soltanto 200-300 chilometri. Così, mentre in media un'eclisse totale di Sole per la Terra nella sua globalità si verifica ogni 18 mesi, per una nazione come l'Italia, le statistiche ne attribuiscono in media una al secolo. L'ultima ebbe luogo nel 1961 e noi ancora oggi in Italia siamo meno lontani da quella del 1961 che non dalla prossima, calcolata per il 2081! Questo dipende semplicemente dalla superficie occupata: più una nazione è ampia, più probabilità ha di avere un'eclisse. Ed è un vero peccato, perché un'eclisse totale di Sole è il fenomeno astronomico più rilevante; anche conoscendone la causa è difficile sottrarsi al timore ancestrale che coglie lo spettatore quando il disco della Luna copre integralmente quello del Sole. Per la Terra nella sua globalità l'ultima eclisse totale di Sole fu quella del 23 novembre 2003 e la prossima è attesa per l'8 aprile. Questa di venerdì prossimo è però atipica: la particolarità di questa eclisse consiste nell'essere "mista"; un po' totale e un po' anulare. Succede quando la distanza della Luna è tale che l'estremità del suo cono d'ombra lambisce appena la superficie terrestre, e questo solo nelle regioni più prospicienti alla Luna. L'eclisse dell'8 aprile - invisibile dall'Italia - inizia all'alba al largo delle coste neozelandesi, all'altezza della linea di cambiamento di data, dove è anulare. Quindi l'ombra lunare si sposta in direzione nord-est, attraversando il Pacifico meridionale. Qui l'eclisse da anulare diviene totale, ma la striscia d'ombra con la totalità attraversa solo immense distese oceaniche. Dopo qualche migliaio di chilometri, avvicinandosi a Panama, l'eclisse ridiventa anulare prima di interessare le regioni di terraferma. Le fasi da anulare a totale e viceversa sono caratterizzate da quelle in cui l'eclisse è perlata. Cosa vuol dire? Che tra le due condizioni si verifica quella in cui il disco della Luna copre esattamente quello del Sole. Ma, poiché il disco lunare possiede rilievi e depressioni, ovvero visto in dettaglio non è una sfera liscia ma corrugata, ne consegue che attraverso queste irregolarità passano dei raggi solari, che si presentano come punti molto luminosi lungo tutta la circonferenza del disco. Un fenomeno di questo tipo si ebbe in un'eclisse del 1966, visibile dalla Grecia. Avvicinandosi all'America Centrale, l'eclisse ridiventa anulare, come quella che si potrà ammirare il 3 ottobre di quest'anno vicino all'Italia (Portogallo, Spagna, Algeria). Come anulare la si potrà vedere anche da una parte dell'America Meridionale (Colombia, Venezuela). Da una regione molto più ampia sarà invece visibile come parziale: ad esempio dagli Stati Uniti al Cile e all'Argentina. Naturalmente la porzione di disco solare eclissato dipende dalla distanza dal centro; così, se a Città del Messico si vede oltre il 50% del disco eclissato, da Washington si scende a meno del 10%.

 
   

Data: 6/4/2005

Autore: Walter Ferreri - Osservatorio di Torino

Fonte: La Stampa

Link: http://www.lastampa.it/_settimanali/tst/estrattore/Tutto_Scienze/art8.asp

 
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