Le
regioni più esterne del Sistema Solare sembrano essere distorte (come se
fossero state colpite dall'interno). Le prove arrivano dai dati raccolti
dalla sonda Voyager 2 che ormai le sta per attraversare.
I dati sono
stati esaminati da Merav Opher della George Mason University di Fairfax
in Virginia e sono stati usati per simulare la forma dell'eliosfera,
cioè della gigantesca bolla magnetica che contiene il Sistema Solare, il
campo magnetico solare e il vento solare.
La prova più
semplice di questa distorsione arriva dal fatto che il Voyager 2, che
vola nelle parti "meridionali" del Sistema Solare e cioè al di sotto
dell'equatore solare, ha iniziato a sentire il cosiddetto "shock di
terminazione" prima di quanto lo abbia sentito il Voyager 1.
Lo shock di
terminazione dipende dall'ingresso in una zona dove il vento solare, che
soffia dal Sole a una velocità di un milione e 600 mila chilometri
all'ora, si scontra con quello, più lento, interstellare.
Il Voyager 2 ha
iniziato a raccogliere le particelle che indicano il raggiungimento di
quest'area pur essendo circa un miliardo e 300 mila chilometri più
vicino al Sole di quanto era il gemello Voyager 2.
Il Voyager 1
viaggiava sull'emisfero settentrionale del Sistema Solare e quindi
questo suggerisce che nell'emisfero settentrionale lo shock di
terminazione è stato in qualche modo respinto verso il Sole
La causa di
questa distorsione dipende probabilmente dall'azione del campo magnetico
interstellare. In simulazioni al computer il ricercatore è riuscito
infatti a ripetere quanto osservato dal Voyager 2. La sonda quindi
probabilmente entrerà nei prossimi dieci anni nello spazio
interstellare. |
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