C/2006 A1 Pojmanski |
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Quella pallida, timida, nuova cometa
Feb. 7, 2006 - Credit Michael Mattiazzo
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Niente a che vedere con lo spettacolo offerto da ben altre comete che ci hanno visitato (come la ma in ogni caso l’opportunità di osservare uno di questi affascinanti “abitanti nomadi” dell’universo. Oggi il momento più favorevole, ma lo sarà ancora per qualche giorno, meglio se con un binocolo; sapendo dove osservare si svelerà ai vostri occhi. |
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Anche il 2006 ci regala l'opportunità di vedere, con i nostri occhi, il magico spettacolo delle comete, affascinanti abitanti nomade dell'Universo, nella fattispecie una nuova cometa, mai prima individuata. La conferma che si trattasse di una nuova cometa è venuta dall'importante osservatorio Smithsonian Astrophysical Observatory (SAO) di Cambridge, Massachusetts, e catalogata col nome C/2006 A1 Pojmanski a seguito, appunto, della segnalazione dell'astronomo Grzegorz Pojmanskie, componente dell'osservatorio astronomico dell'università de Varsavia; egli, il 2 gennaio 2006, osservando una fotografia scattata il giorno prima dal Las Campanas Observatory di La Serena, in Cile, una di quelle foto d’indagine automatizzata di routine del cielo (ASAS), ritenne d'intravedere, fra i corpi conosciuti, quella che appariva essere una debole e nuova cometa (era presente, non vista, già in foto del 29 dicembre 2005). Una successiva fotografia di conferma fu scattata il 4 gennaio. E’ curioso notare come appena sette ore dopo che Pojmanski comunicò la notizia, perchè si avviassero le procedure di conferma e certificazione, un altro astronomo, il Dott. Kazimieras Cernis dell'istituto la fisica teorica ed astronomia a Vilnius, Lituania, a fronte dell’analisi d'immagini all’ultravioletto riprese alcuni giorni prima dal satellite SOHO, segnalò lo stesso corpo celeste. Malgrado ciò la cometa non si chiamerà mai Cernis/Pojmanski; quelle 7 ore, benché poche, valgono un nome per una cometa!
Accertata la veridicità dell’intuizione di Pojmanski è stata rapidamente calcolata un'orbita preliminare per la nuova cometa. Appena scoperta, la cometa C/2006 A1 si trovava a circa 181 milioni di chilometri dal Sole ma gli elementi orbitali indicavano chiaramente che il 22 febbraio sarebbe passata nel suo punto più vicino alla stella (perielio) e ad una distanza da essa di poco più di 83 milioni di chilometri, metà della distanza tra Terra e Sole. La Pojmanski è una cometa che per diverse settimane si è celata ai nostri occhi sia perché, per diverso tempo, non ha superato una magnitudine di +11/+12 (e cioè una luminosità 100 volte più debole delle più deboli stelle visibili ad occhio nudo), sia perché ha attraversato la costellazione dell’Indiano, visibile solo agli osservatori del cielo australe. Per fortuna il suo percorso è andato spostandosi verso nord e, di concerto, la sua magnitudine si è fatta meno flebile: il 7 febbraio, l'astronomo Andrew Pearce, osservandola da Nedlands (Australia occidentale) ha rilevato come la cometa avesse raggiunto una luminosità di +6,4 e dichiarando come questa desse l’impressione di prendere velocemente lucentezza al punto che si iniziava ad intravederne la coda. Dodici giorni dopo C/2006 A1 registrava una magnitudine +5,4 e il 20 febbraio, Luis Mansilla astronomo dell'osservatorio di Canopus, a Rosario, Argentina, poteva vedere la cometa con un binoculare 7x50, malgrado l'interferenza della Luna e l'opacità del vicino orizzonte. Mansilla ha valutato la relativa luminosità di C/2006 A1 in +5,3. Attualmente la cometa Pojmanski ha una magnitudine di +5, come una debole stella. In cieli puliti sia da inquinamento atmosferico che luminoso, ed in assenza di nubi, è possibile scorgerla ad occhio nudo o con un comune binocolo. Tutta al prima settimana di marzo, nel cielo dell’alba e nella costellazione del Capricorno, tra Aquila e Cavallo (passa nel punto più vicino alla terra il 5 marzo, a 115,4 milioni di chilometri) sarà il momento propizio per osservarla; poi, fino al 9 marzo, si troverà ad una altezza di 22° sull’orizzonte (poco più di 2 pugni sopra esso) circa 90 minuti prima dell’alba. Un punto di riferimento importante per riuscire a scorgerla può essere individuare Venere, anch'esso nel Capricorno intorno alle 5 del mattino, sui 10° all'orizzonte (5, 6 marzo) e da lì spostare lo sguardo un po' più in alto e più ad oriente
Successivamente le possibilità di ammirarla si faranno sempre più difficili. Si alzerà nella volta celeste, superando il Delfino ed oltre, ma diminuirà la sua lucentezza. Vediamo in sintesi:
Cosa vedrete? Qualcosa che somiglia ad una piccola zona circolare di luce con tonalità blu-bianca. Con piccoli telescopi vedrete la testa della cometa grande approssimativamente 1/6 del diametro apparente della Luna vista dalla Terra e probabilmente visualizzerete una stretta e pallida coda, composta principalmente di gas ionizzati.
Dopo il 5 marzo la cometa retrocederà sia dal Sole che dalla Terra e, velocemente, si dirigerà nello spazio, oltre i limiti esterni del nostro sistema solare. Comete… eterne girovaghe. |
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Data: 5 marzo 2006 Autore: Margherita Campaniolo Fonte: Space Freedom |
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