RS Ophiuchi è una vecchia conoscenza per gli
astrofisici: questa stella variabile distante 1950
anni luce dalla Terra è stata vista "eruttare"
almeno sei volte dal 1898 (1933, 1958, 1967, 1985 e
nel febbraio 2006). L'ultima sua esplosione è stata
studiata da due team internazionali di astronomi che
nell'ultimo numero di Nature hanno descritto il raro
bagliore percepibile grazie ai raggi X e alle onde
radio emesse nell’esplosione.
Questa stella è un membro della classe delle novae:
piccole nane bianche compatte, sulla superficie
delle quali si verificano esplosioni scatenate da
reazioni nucleari. Sebbene i processi fisici di base
che le causano siano ben compresi, rimangono molti
dubbi su come le eruzioni avvengano, quanto
materiale viene rigettato dalla superficie e su
quello che succede alla stella in seguito.
I due gruppi di ricercatori hanno dedotto che RS
Ophiuchi ha una stella compagna, una gigante rossa
circondata da una nebulosa. Durante l’esplosione,
una quantità di materiale proveniente dalla nana
bianca è stato scagliato contro la nebulosa e
l’esplosione risultante ha generato raggi X. Il
satellite Rossi X-Ray Timing Explorer li ha
registrati e la successiva analisi delle misure ha
permesso a Jennifer Sokoloski dello
Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics Solar,
Stellar, & Planetary Sciences di Cambridge e ai suoi
colleghi di capire meglio che forma avesse l’onda
dell’esplosione nelle settimane intercorse tra
quando è apparsa a quando è scomparsa.
Tim O'Brien della Manchester University e il suo
team hanno osservato per sette settimane le
emissioni radio generate dall’esplosione di RS
Ophiuchi: hanno scoperto che la nova produce due
getti gemelli di materiale stellare che eruttano in
direzioni opposte. Questo potrebbe aiutare a
chiarire il processo che scatena le esplosioni nelle
novae.
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