Asteroide punta
sulla Terra
Dieci giorni
con il fiato sospeso
Toutatis sta
letteralmente 'ruzzolando' verso di noi alla velocità di 115.200
chilometri all'ora ed il fatidico «rendez-vous» fra il grande
asteroide e la Terra è previsto fra appena dieci giorni.
Esattamente mercoledì 29 settembre, infatti, questo corpo celeste
codificato dagli astronomi come Pha (Potentially Hazardous Asteroids),
ovvero tra i più potenzialmente pericolosi, sfiorerà il nostro
pianeta, avvicinandosi a noi fino alla vertiginosa distanza di un
milione e 570 mila chilometri.
Il passaggio di Toutatis, lungo alcuni chilometri di diametro
e così battezzato dal nome di un dio gallico, secondo gli scienziati del
Jet Propulsion Laboratory - Near Earth Orbiting Programme Office
della Nasa sarà il «più ravvicinato alla Terra» per un oggetto
celeste fra quelli finora conosciuti di queste dimensioni.
L'asteroide 4179 Toutatis, del gruppo dei Neo (Near Earth Object)
, si avvicina dunque inesorabilmente al nostro pianeta.
Toutatis ogni 3,98 anni percorre la sua orbita attorno al Sole, ma i
suoi passaggi in prossimità di Venere, Terra e Marte ne alterano
costantemente la traiettoria. Un'alterazione che questa volta rende
davvero cruciale il prossimo passagio dell'asteroide in prossimità della
Terra. Nel dicembre 1992 Toutatis infatti è passato a circa dieci
distanze lunari dalla Terra, pari a 4 milioni di chilometri circa, ma il
29 settembre prossimo la traiettoria non sarà più la stessa del '92 e le
distanze lunari saranno al massimo pari a quattro.
Toutatis, fra l'altro, presenta una fra le più strane rotazioni mai
osservate nel sistema solare. Invece di ruotare intorno ad un unico
asse, come accade per i pianeti e per la stragrande maggioranza degli
asteroidi, questo corpo celeste letteralmente 'ruzzolà nello spazio,
esattamente in modo analogo a quello di un pallone da rugby quando
ribalza.
E tra un rimbalzo e l'altro è ora in corsa verso la Terra. Ma per gli
scienziati possiamo stare tranquilli. «Non c'è alcun pericolo di
impatto» assicura infatti all'ADNKRONOS l'esperta di asteroidi
Elisabetta Dotto, responsabile del Gruppo di planetologia dell'Inaf -
Osservatorio Astronomico di Roma e uno dei coordinatori del programma
Cineos (Campo Imperatore Near Earth Objects Survey).
«Questo asteroide -dice la planetologa dell'Inaf- ha sì un'orbita
complessa e caotica ed è vero che subisce incontri ravvicinati con la
Terra, ma è ben conosciuto e controllato».
«Siamo certi che non avrà impatti con il nostro pianeta almeno per
qualche altro centinaio di anni» ribadisce quindi Dotto che con il suo
gruppo di ricerca di Campo Imperatore ha scoperto 1.600 nuovi asteroidi,
di cui 6 Neo e ne ha seguito l'evoluzione di circa una trentina.
Insomma Toutatis non fa paura agli scienziati ed è un vero e proprio
sorvegliato speciale. Studiato da anni dagli esperti di tutto il mondo,
le particolari caratteristiche di questo grande asteroide sono state
scoperte sulla base di osservazioni radar durante il suo passaggio
vicino alla Terra nel 1992 e a tracciarne una ver a e propria carta
d'identità è stato per primo il centro di osservazioni Goldoston Deep
Space Communications Complex in California.
E da allora ad oggi molte altre informazioni sono arrivate
sull'asteroide. «Toutatis -riferisce ancora Elisabetta Dotto- ha una
forma molto allungata ed è in realtà un asteroide formato da due pezzi
separati ma a stretto contatto fra loro (contact binaries) e tenuti
insieme dalla forza gravitazionale». «Questo corpo celeste -conclude la
planetologa- è un ellissoide dalla forma molto allungata, grande da una
parte circa 4 chilometri e da un'altra circa 2,5».
Conosciuto, seguito, continuamente sotto controllo, le corse vero la
Terra di Toutatis dunque non destano preoccupazione negli scienziati, ma
cosa accadrebbe se l'asteroide entrasse in collisione con il nostro
pianeta? Lo scenario è da brivido. Se Toutatis impattasse un oceano,
infatti, scatenerebbe uno 'tsunamì di proporzioni gigantesche i cui
effetti interesserebbero milioni di ettari di terre, distruggendo gli
insediamenti costieri e uccidendo milioni di persone residenti sui
litorali.
E non sarebbe meno drammatico se impattasse la terraferma. Nell'urto
potrebbe annientare un'area grande quanto l'Europa e sollevare
nell'atmosfera una quantità di polvere sufficiente a modificare il clima
del pianeta, determinando una mini era glaciale che congelerebbe le
coltivazioni, distruggerebbe la flora e renderebbe certa una carestia
globale. Un copione che per alcuni scienziati la Terra avrebbe già
visto. L'estinzione dei dinosauri, infatti, si ritiene sia stata causata
circa 65 milioni di anni fa dall'impatto con la Terra di un asteroide
molto simile a Toutatis e di circa 10 chilometri di diametro. Appena il
doppio di quello che sta per sfiorarci
L'editore non assume alcuna responsabilità
nel caso di eventuali errori contenuti nell’articolo o di errori in cui
fosse incorso nella loro riproduzione sul sito.