Miliardi e misteri per il "satellite invisibile" Usa

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Il governo degli Stati Uniti starebbe preparando una misteriosa avventura spaziale con risvolti militari di spionaggio e difesa, ma i costi previsti suscitano polemiche nel Senato

 

 

Dopo il caccia e il bombardiere invisibili, l'America vuol lanciare la tecnologia ''stealth'' anche nello spazio, con una nuova generazione di satelliti-spia impossibili da intercettare. Ma l'avventura spaziale ha un cartellino del prezzo così vertiginoso - si parla di quasi 10 miliardi di dollari - da aver spinto alcuni esponenti del Congresso a rompere il riserbo assoluto che circonda progetti del genere, per gridare allo scandalo.
Da giorni i media Usa si interrogavano sul significato di una inconsueta presa di posizione pubblica del senatore democratico Jay Rockefeller, una delle voci più autorevoli in tema di intelligence in Congresso. Con tre colleghi, Rockefeller ha annunciato di aver rifiutato di firmare un accordo sul bilancio per i servizi segreti e d'informazione, a causa della presenza di un misterioso programma ''che - ha detto il senatore - ritengo totalmente ingiustificato, troppo costoso e molto pericoloso per la sicurezza nazionale''.


Il Washington Post adesso ha sollevato il velo sul programma top secret. Si tratta di una nuova versione, la terza, di un progetto segretissimo cominciato alla fine degli anni Ottanta. Nome in codice: Misty (nebbioso).
Protagonista, un sistema satellitare messo a punto dalla Lockheed Martin il cui costo, stimato inizialmente in 5 miliardi di dollari, sarebbe ora lievitato a 9,5 miliardi. Vale a dire un quarto del bilancio complessivo di tutto l'apparato d'intelligence americano, il cui costo viene ritenuto nell'ordine dei 40 miliardi di dollari l'anno. ''Con una somma del genere - ha detto al Washington Post una fonte anonima dei servizi d'informazione - si potrebbe costruire un'intera nuova Cia''.
I particolari del progetto per ora restano classificati. Cia, Lockheed e il National Reconnaissance Office (Nro), l'agenzia federale che si occupa di spionaggio spaziale, hanno rifiutato qualsiasi commento. Ciò che i media americani sono riusciti a capire, è che Misty è l'equivalente in orbita di ciò che nei cieli di mezzo mondo rappresentano il caccia F-117A e il bombardiere B-2, due velivoli invisibili ai radar che sono diventati da anni protagonisti nelle guerre combattute dagli Usa.


Il 95% dei velivoli e dei satelliti-spia, secondo gli esperti dell'organizzazione americana GlobalSecurity.org, possono venir rilevati dagli strumenti di altre nazioni. ''Ma anche Paesi come Francia e Russia - secondo John Pike, un esperto di tecnologie spaziali - avrebbero molte difficoltà a capire cosa hanno intercettato, se rilevassero un satellite invisibile''.
Secondo informazioni circolate in passato sui media negli Usa e altrove, l'America avrebbe messo in orbita il primo satellite del programma Misty nel 1990, utilizzando lo shuttle Atlantis. Ma non si trattava di uno strumento efficace, perché fu rilevato in fretta. Nel 1999 ne sarebbe stata lanciata una seconda versione dalla base aerea di Vandenberg, in California, e il Misty II sarebbe ancora attivo.
La versione aggiornata, con i suoi costi astronomici, dovrebbe venir lanciata in orbita nei prossimi cinque anni ed è stata sostenuta da varie commissioni di bilancio del Congresso e dalla commissione intelligence della Camera, il cui presidente fino a pochi mesi fa era il repubblicano Porter Goss, attuale direttore della Cia. Anche l'ex direttore dell'agenzia di spionaggio, George Tenet, sarebbe un sostenitore del programma.


Ma i democratici che hanno rotto il silenzio - sia pure senza svelare niente sul progetto - lamentano che si tratta di una scelta strategica sbagliata. A loro avviso, in un'epoca di terrorismo e di Stati come la Corea del Nord e l'Iran che potrebbero realizzare quasi interamente sottoterra i loro programmi di sviluppo nucleare, un satellite-spia, anche se invisibile, non giustifica la spesa che richiede.
L'allusione del senatore Rockefeller ai pericoli per la sicurezza nazionale rappresentati dal programma aveva fatto ritenere, nei giorni scorsi, ad alcuni esperti che l'avventura spaziale prevedesse anche la presenza di armi sui satelliti, sia pure a scopo difensivo. L'invio di armamenti nello spazio da parte degli Usa farebbe scattare quasi inevitabilmente reazioni da parte di altri Paesi. Ma le armi non figurano tra i dettagli fino ad ora trapelati sui maggiori organi d'informazione. L'amministrazione Bush per il momento tace e con ogni probabilità continuerà a farlo, perché i programmi di spesa legati ai progetti d'intelligence sono top secret e normalmente vengono discussi solo a porte chiuse.

 
   

Data: 03 gennaio 2005

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Fonte: Newton

Link: http://www.newton.rcs.it/PrimoPiano/News/2005/01_Gennaio/03/satellite.shtml

 
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