La cattura del materiale è avvenuta nei primi giorni del gennaio 2004

La cometa «presa per la coda»

Il 15 gennaio prossimo nel deserto americano dello Utah atterrerà una capsula con i primi campioni mai recuperati di una cometa

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Il 15 gennaio prossimo nel deserto americano dello Utah atterrerà una capsula contenente i primi campioni mai recuperati di una cometa. Nel caso specifico si potrebbe dire che gli scienziati della Nasa hanno preso per la coda la cometa Wild-2 ed ora portano a casa il prezioso carico. La cattura del materiale è avvenuta nei primi giorni del gennaio 2004 proprio mentre stava sbarcando su Marte il robot Spirit e per questo l’avvenimento passò quasi inosservato. Ma l’incontro tra sonda Stardust e la cometa era molto importante perché non solo il robot cosmico indagava da vicino l’astro ma ne catturava anche delle particelle da analizzare in laboratorio. Ciò consentirà di studiare direttamente la composizione degli astri più affascinanti e misteriosi del cielo.

La trappola per i microscopici campioni cometari era costituita da un particolarissimo gel che rallentava il materiale senza distruggerlo a causa dell’elevata velocità. Poi la trappola era chiusa automaticamente in una capsula mentre la sonda ritornava verso la Terra. Il 15 gennaio arriverà a destinazione e Stardust in prossimità del nostro pianeta sgancerà la capsula che scenderà appesa ad un paracadute, appunto, nel deserto dello Utah all’interno dei confini di una grande base militare dell’Usaf. Due elicotteri allora si alzeranno in volo e acchiapperanno paracadute e capsula prima che giunga a toccare il terreno. In questo modo si vuol evitare un impatto che potrebbe essere dannoso.

Per l’operazione c’è un po’ di preoccupazione perché un analogo tentativo di riportare sulla Terra campioni di vento solare raccolti dalla sonda Genesis della Nasa era finita male un anno fa a causa di un sensore di pressione fuori uso il quale doveva segnalare la quota e quindi ordinare l’apertura del paracadute; invece non funzionò e la capsula si schiantò al suolo. Per fortuna, comunque, che tra i rottami i campioni si salvarono quasi completamente senza essere inquinati dall’ambiente e la missione non fallì proprio alle ultime battute. Ma ora l’inquietudine per qualcosa che possa andar male rimane. Non c’è che da aspettare e incrociare le dita.

 
   

Data: 14 dicembre 2005

Autore: Giovanni Caprara

Fonte:  Corriere della Sera

Link: http://www.corriere.it/index.shtml

 

 

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