WASHINGTON
- Un sabotaggio allo Shuttle prima del lancio,
denunciato dalla stessa Nasa. L'agenzia spaziale Usa
ha scoperto che un tecnico ha tagliato alcuni
cavetti elettrici all'interno di un computer che
doveva andare nello spazio con la prossima missione
dello shuttle Endeavour, il cui lancio č in
programma il 7 agosto. L'annuncio č stato fatto da
fonti dell'agenzia spaziale a Cape Canaveral, in
Florida. La scoperta del sabotaggio č avvenuta prima
che lo strumento fosse caricato sull'Endeavour. Il
computer danneggiato č destinato alla Stazione
spaziale internazionale (Iss) e non deve operare
sullo Shuttle. Secondo Bill Gerstenmaier, direttore
delle operazioni spaziali della Nasa, anche se non
fosse stato scoperto il danno non avrebbe provocato
pericoli nč allo shuttle, nč alla Iss.
L'autore del sabotaggio č stato identificato e la
Nasa ha in corso un'indagine, alla quale non č
chiaro al momento se partecipino anche forze
dell'ordine. Il protagonista della vicenda lavora
per una societā subappaltatrice e il danneggiamento
sarebbe avvenuto prima che il computer fosse
trasferito in Florida al Kennedy Space Center.
Gerstenmaier non ha reso nota l'identitā del
sabotatore, nč precisato dove e quando sarebbe
avvenuto il gesto. La Nasa conta di riuscire ad
aggiustare il danno al computer prima del lancio del
7 agosto prossimo.
ASTRONAUTI UBRIACHI -
Oltre all'allarme sabotaggio la Nasa sta
fronteggiando in questi giorni un'altra questione
molto delicata: aver spedito nello spazio astronauti
ubriachi, in un paio di casi cosė intossicati da
spingere i medici a giudicarli potenzialmente
pericolosi per la sicurezza. Lo ha scoperto una
commissione medica indipendente, incaricata
dall'agenzia spaziale americana di indagare dopo la
vicenda dell'astronauta Lisa Nowak, arrestata lo
scorso febbraio per l'aggressione e il tentato
rapimento di una collega rivale in amore. I
risultati dell'inchiesta sono stati anticipati dalla
rivista specializzata Aviation Week, secondo la
quale ci sono stati in particolare due casi in cui
la Nasa ha dato il via libera a missioni anche dopo
che i medici e altri astronauti avevano segnalato
colleghi gravemente sotto l'effetto dell' alcol.
Nessuna indicazione č emersa sulle identitā degli
astronauti, sull'epoca dei fatti o sulle missioni di
cui avrebbero fatto parte.