Marte - andata e ritorno

Tutto in 90 giorni!

Fantascientifico? No, possibile.

di Margherita Campaniolo

 

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L’Università di Washington, con un progetto guidato dal prof.  Robert Winglee, potrebbe riuscire nella sbalorditiva impresa di ridurre a soli 90 giorni il viaggio Terra – Marte e ritorno.

Uno straordinario passo in avanti nell’esplorazione spaziale; teniamo in considerazione come oggi, con la tecnologia convenzionale attualmente usata, il medesimo viaggio si realizzerebbe in due anni e mezzo. L’invio di uomini su altri pianeti a questa “velocità” comporterebbe troppi rischi, le possibilità di riuscita e di ritorno in vita dell’equipaggio troppo basse per permetterne il tentativo.

Il segreto del progetto riguarda un nuovo e rivoluzionario propellente al plasma (magnetized-beam plasma propulsion) o fascio-MAG (mag-beam). Con un sistema al plasma, una nave spaziale potrebbe essere spinta o tirata per effettuare trasferimenti orbitali intorno ad un pianeta o essere “fiondata” verso altri pianeti essenzialmente a nessun costo.

Affinchè MagBeam riesca a fare ciò, è necessario produrre un fascio di plasma di grande densità.  Gli studi e gli esperimenti all'università di Washington l'hanno generato  per mezzo dell’HPH (High Power Helicon (HPH) Plasma Thruster).   Winglee valuta che un HPH largo 32 tester genererebbe un fascio al plasma capace di muovere una nave spaziale a 11,7 chilometri al secondo ovvero a più di 26.000 miglia all'ora o a più di 625.000 miglia un il giorno.

 

Una stazione spaziale quindi genererebbe un flusso degli ioni magnetizzati che interagirebbero con una vela magnetica sulla nave stessa.

L'altra metà del sistema del MagBeam è un M2P2  o magnete al plasma: una bolla del plasma sarebbe generata intorno alla nave rimuovendo il ricorso al vento solare e sostituendolo con un fascio al plasma, fascio tecnicamente controllabile


Ma per rendere possibili tali alte velocità è necessario poterle controllare, frenarle... un'altra unità al plasma, a tale scopo, deve essere infatti posta su una piattaforma all'altra estremità del viaggio per, stavolta, decelerare la corsa della navicella spaziale.

Sembrano scenari assolutamente fantascientifici eppure tutto ciò è realtà: Mag-beam è uno dei 12 progetti che sono già passati al vaglio del "National Aeronautics and Space Administration's Institute for Advanced Concepts". Questi progetti, frutto delle migliori menti scientifiche contemporanee, hanno già ottenuto un primo finanziamento di $75,000 per affinare studi e tecnologia nei prossimi sei mesi, poi, per i prossimi due anni, si continuerà a sperimentare con un ulteriore finanziamento di $400,000. I tecnici annunciano che MAG-beam potrebbe essere messo alla prova già tra cinque anni e l'argomento è più che promettente se, di MAG-beam, si parlerà martedì e mercoledì prossimo al sesto "Advance Concepts Institute" della Nasa e che si terrà, con ingresso libero, al Grand Hyatt Hotel di Seattle.

Un progetto innovativo, forse il primo passo concreto per l’arrivo dell’uomo sul pianeta Marte.


 
 

Per approfondimenti visitare il sito Advanced Electric Propulsion http://www.ess.washington.edu/Space/propulsion.html

 
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