Un'attenta analisi
tomografica svela le cause della morte del
leggendario faraone.
...E la suggestione
non è aliena ai serissimi archeologi
La prima tomografia computerizzata su
tutto il corpo della mummia di Tutankhamon ha
probabilmente risolto il mistero che circondava la
morte dell’antico faraone. La Tac, nel corso della
quale sono state riprese le immagini di ben 1.900
sezioni della mummia, è stata eseguita da radiologi
dell’Università del Cairo lo scorso anno e i
risultati ufficiali dell’esame sono stati esposti al
convegno annuale dell’Associazione radiologica del
Nord America in corso in questi giorni a Chicago.
In base all’analisi dei dati raccolti – che per
inciso ha mostrato che la mummia versa in uno stato
di conservazione alquanto critico – Tutankhamon
sarebbe morto fra i 18 e i 20 anni in conseguenza di
un’infezione sopraggiunta a una frattura esposta del
femore. Pur non potendo fornire indicazioni in
merito alla causa che ha prodotto quella lesione, la
tomografia ha permesso di appurare che la frattura
si era verificata prima della morte.
Al periodo del rinvenimento della mummia, il 1922,
risalirebbe invece la piccola scheggia di osso che
una radiografia del cranio eseguita nel 1968 aveva
evidenziato all’interno della scatola cranica,
facendo ipotizzare che il faraone potesse essere
stato ucciso da un violento colpo alla testa. La
tomografia ha infatti evidenziato che la scheggia
combacia esattamente con una lesione a carico della
prima vertebra cervicale avvenuta apparentemente
post mortem: questa circostanza, unita al fatto che
non è presente alcuna altra lesione a carico delle
strutture craniche, induce a supporre, come ha
affermato Ashraf Selim, che ha diretto lo studio,
che la scheggiatura sia avvenuta nel corso del
recupero e del trasporto della mummia o, ancor più
verosimilmente, “quando i suoi scopritori Carter,
Derry, Hamdy tentarono di rimuovere la maschera
d’oro, che era strettamente incollata al corpo,
usando strumenti metallici che hanno strappato il
sottile e fragile frammento di osso che si trova
immediatamente sotto il difetto osseo identificato”.
Concedendosi una battuta, Selim ha anche osservato:
“Nel corso della tomografia sono successe cose
strane. Improvvisamente è venuta a mancare
l’elettricità, poi lo scanner dell’apparecchiatura
non voleva partire e infine un membro del team si è
sentito male. Se non fossimo scienziati, avremmo
potuto diventare dei sostenitori della maledizione
del faraone".
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