La grande estinzione associata al vulcanismo

Proposta una spiegazione per l'estinzione di massa del Permiano

Home

   

Circa 252 milioni di anni fa, la vita sulla Terra ha quasi cessato di esistere: almeno il 90 per cento della vita marina e il 70 per cento di quella terrestre scomparve di colpo nella più grande estinzione di massa mai verificatasi sul nostro pianeta. Più o meno nello stesso periodo, nella regione che oggi è la Siberia, fuoriuscì una grande quantità di magma, sufficiente a ricoprire un'area più vasta dell'Europa. L'eruzione continuò a ondate per circa un milione di anni, con la lava basaltica e i gas velenosi che fuoriuscivano da fenditure nel mantello. Oggi l'analisi di alcune rocce provenienti dall'Italia ha consentito di collegare fra loro i due eventi.
In un articolo pubblicato sulla rivista "Geology", Mark Sephton dell'Imperial College di Londra e colleghi rivelano che alcune rocce sedimentarie, un tempo sul fondale marino, contengono livelli insolitamente elevati di materiali organici provenienti dal terreno e dalle piante. Di solito i microbi disgregano questo materiale molto rapidamente. La sua presenza nelle rocce suggerisce invece che un’enorme quantità di materiale organico terrestre abbia raggiunto il mare e abbia quasi soffocato la vita marina. "La crisi - commenta Henk Vesscher dell'Università di Utrecht, uno dei ricercatori - potrebbe aver espanso a livello globale le condizioni inabitabili nelle acque poco profonde, caratterizzate da bassi livelli di ossigeno".
Come fece tutto questo terreno e materiale vegetale a finire in mare? Gli scienziati ipotizzano che i gas dell'eruzione siberiana abbiano ucciso gran parte della vegetazione. Senza le radici che mantenevano saldo il terreno, i fiumi e i corsi d'acqua avrebbero portato in mare molte altre piante, dove avrebbero bloccato la luce del sole e risucchiato tutto l'ossigeno, uccidendo così gli organismi marini.

 
   

Data: 05.12.2005

Fonte: Le Scienze

 

 

Questo contenuto di Space Freedom è pubblicato secondo la licenza di utilizzo di Creative Commons, salvo diversa indicazione.

L'editore non assume alcuna responsabilità nel caso di eventuali errori contenuti nell’articolo o di errori in cui fosse incorso nella loro riproduzione sul sito.