Oetzi, la mummia contesa: il Dna dirà chi l’ha scoperta |
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di Elisabetta Pisa |
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Si arricchisce di un nuovo capitolo la
vicenda di Oetzi, la mummia dei ghiacci scoperta nel 1991 sulle Alpi tra
l'Italia e l'Austria. A 14 anni dal ritrovamento, si è ora fatta avanti
una donna svizzera che sostiene di essere la vera scopritrice dei resti
del cacciatore, risalenti a 5mila anni fa. Sandra Nemeth, questo il suo
nome è decisa a dare battaglia legale perché le venga riconosciuta la
paternità della scoperta e la relativa ricompensa. Insomma, un vero e
proprio colpo di scena nella disputa sull'attribuzione del compenso per
il rinvenimento della mummia, anche per i particolari rocamboleschi che
sono emersi. La donna di Zurigo, in una lettera inviata prima al sindaco
di Innsbruck e poi girata alla Provincia di Bolzano (la mummia è stata
ritrovata in territorio italiano), sostiene di essere giunta per prima
sul luogo del ritrovamento in val Senales, il 19 settembre del 1991. Poi
sarebbero arrivati i coniugi tedeschi Erika ed Helmuth Simon, gli
scopritori ufficiali come ha stabilito una sentenza del Tribunale di
Bolzano. Fra i tre sarebbe nata una colluttazione: la donna svizzera si
sarebbe addirittura gettata su Oetzi e gli avrebbe sputato addosso per
lasciare tracce del suo Dna. Questa la prova a sostegno della sua verità
che dovrà essere verificata, sempre che sia possibile, con complesse
analisi di laboratorio.
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Data: 07-10-2005 Autore: Elisabetta Pisa Fonte: n. 238 - pagina 16 - Il Giornale |
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