Un'area centrale del Messico attualmente arida
sarebbe stata in passato un grande abbeveratoio di
dinosauri. A suggerirlo, il ritrovamento compiuto da
un uomo del posto di dozzine di impronte fossili
risalenti a circa 110 milioni di anni fa. Gli
scienziati non sono ancora riusciti ad individuare
con precisione le specie a cui potrebbero essere
appartenute le orme, lunghe circa 60 centimetri
ognuna. "Sono almeno tre le specie che sospettiamo.
Anche se, per il momento, non possiamo dare alcuna
conferma che si tratti proprio di dinosauri del
primo Cretaceo" ha dichiarato Oscar Polaco, biologo
dell'Instituto Nacional de Antropología e Historia
del Messico. Il Cretaceo è un'era geologica
cominciata 144 milioni di anni fa, considerata
l'ultimo periodo abitato dai dinosauri, che sono
scomparsi circa 65 milioni di anni fa. Le impronte
sono state trovate nel letto di un fiume ormai
prosciugato e secondo gli archeologi, la zona
sarebbe stata in passato ricoperta da aree paludose
capaci di attrarre dinosauri assetati.
La regione è ricca di orme fossili. L'anno scorso
sono state infatti ritrovate 30 impronte di
brontosauro lungo venti metri e pesante fra le 30 e
le 40 tonnellate.
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