La città sepolta, scoperta dallo tsunami

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La furia dello tsunami che lo scorso 26 dicembre ha sconvolto India, Sri Lanka e Sud Est asiatico, ha anche rivelato preziosi resti archeologici che si credevano persi per sempre.
È successo a Mahabalipuram, una cittadina costiera dell'India, non distante da Madras. Secondo la leggenda qui dovevano trovarsi in passato sette splendide pagode dedicate a divinità Hindu. Ma soltanto una si erge ancora intatta sulla spiaggia, riccamente ornata di bassorilievi. Ora però il maremoto ha scoperto sott'acqua i resti di una seconda costruzione, anche questa con preziose decorazioni raffiguranti leoni, elefanti e pavoni. Si tratta, secondo gli studiosi, di motivi ricorrenti durante il periodo della dinastia dei re Pallava, che risale al settimo e ottavo secolo dopo Cristo.
Muro del “pianto”. Secondo l'autore della scoperta, l'archeologo indiano Theyaga Satyamurthy, «il muro scoperto dallo tsunami può essere parte di un tempio o una porzione dell'antico porto della città, che ai tempi del suo massimo splendore era un importante centro commerciale». Poi, in un'epoca imprecisata, qualche cataclisma, forse proprio uno tsunami simile a quello di dicembre, ha sommerso gran parte dell'antica città, comprese le sei pagode scomparse. Ora il governo indiano ha deciso di finanziare nuove ricerche per individuare altre strutture subacquee. Che andrebbero ad arricchire ancora di più un luogo che è già stato inserito dall'Unesco tra i patrimoni mondiali dell'umanità.

 
   

Data: 25 febbraio 2005

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Fonte: Focus

Link: http://www.focus.it/notizie/18858_25_2_70.asp

 
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