Costringere Lucy a lasciare Addis Abeba è come
prostituire la storia dell'umanità. Il paragone è
del paleontologo Richard Leakey e Lucy è una dei
nostri più famosi antenati. Il suo scheletro,
scoperto nel 1974 da Donald Johanson e Tom Gray in
una regione dell'Hadar, 150 chilometri a nord-est
dalla capitale, è partito dall'Etiopia per un tour
negli Stati Uniti che durerà 6 anni. Lucy lascerà
l'Africa dopo 3,2 milioni di anni.
In un'intervista rilasciata a Nairobi, il famoso
"cacciatore di fossili" ha duramente criticato la
decisione del governo etiope: "E' una forma di
prostituzione, uno sfruttamento degli antenati
dell'umanità e non dovrebbe essere permesso". Le sue
critiche si uniscono a quelle di altri esperti.
Sotto accusa anche la decisione del governo di non
rendere pubblica la notizia.
L'istituto Smithsonian ha criticato il lungo tour,
sostenendo che i fragili resti non dovrebbero
viaggiare. Anche in Etiopia il pubblico ha potuto
vedere la "vera" Lucy solo due volte. All'"Ethiopian
Natural History Museum" è esposta una copia dello
scheletro, mentre quello vero si trova sotto chiave
in una cripta.
Il curatore antropologo allo Houston Museum of
Natural Science, dove Lucy sarà esposta dal 31
agosto al 20 aprile, confessa di condividere le
preoccupazioni dell'istituto Smithsonian sulla
sicurezza dei resti in mostra, anche se non si pu
precludere lo spostamento dello scheletro. Lucy
potrebbe fare tappa anche al Denver Museum of Nature
and Science, ma le trattative sono ancora in corso.
Non si conoscono le cifre dell'accordo tra Stati
Uniti ed Etiopia: non si sa né quanto l'America
abbia pagato per l'assicurazione, né quanto il
governo etiope riceverà per il "prestito". Addis
Abeba ha dichiarato che userà i soldi raccolti
grazie all'illustre antenata a fini culturali.