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Le
pitture rupestri delle grotte di Lascaux, spesso definite "la Cappella
Sistina della preistoria", rischiano di sparire dopo 17.000 anni.
A minacciare
questo unico patrimonio dell'umanità è un fungo, il Fusarium solani, che
aggredisce e divora i colori con cui sono dipinti tori e cervi.
Come sia
penetrato nelle grotte non è chiaro: secondo una teoria è stato
introdotto casualmente dai tecnici che hanno installato un nuovo sistema
di condizionamento dell'aria; secondo altre teorie, meno accreditate, il
fungo era già presente nelle grotte ma solo ora ha trovato le condizioni
adatte per diffondersi. Quello che è certo è che nessuno sa ancora come
combattere il flagello.
Il Ministero
francese della cultura minimizza e nega che la minaccia sia veramente
drammatica, e Jean-Michel Geneste, commissario in capo del sito
archeologico, spiega che "bisognava intervenire in qualche modo di
fronte ai problemi ambientali, e abbiamo cercato di farlo nel migliore
dei modi".
I guardiani
della zona archeologica però ammettono che il fungo ha guadagnato
terreno dalla sua prima comparsa.
Inizialmente
avanzava solo sul suolo argilloso, mentre ora è stato localizzato anche
sulle pitture.
Inoltre alcuni
esperti hanno osservato che i contorni delle figure, che erano neri,
hanno preso ora una tinta grigiastra.
Uno dei tecnici
che lavorano nelle grotte ha ammesso che "ancora non c'è una soluzione
per combattere il fungo, né per prevenire il deterioramento delle
pitture. La grotta già non è più la stessa che è rimasta chiusa per
tanti secoli, ed è impossibile ricreare le condizioni che l'hanno
mantenuta intatta: l'uomo le ha alterate irrimediabilmente".
Infatti le
grotte di Lascaux, scoperte per caso nel 1940, erano state chiuse negli
anni '60 per i danni che il numero eccessivo di visitatori possono
causare alle pitture: l'anidride carbonica emessa con la respirazione,
il calore
emesso dalle luci installate e il calpestio dei passi hanno alterato
l'equilibrio termico e biologico elle grotte. I turisti ora possono
visitare solo una copia identica delle grotte, che nel peggiore dei casi
potrebbe rimanere come unica testimonianza delle pitture. Ma, come
riconoscono anche gli addetti, sarebbe una soluzione letteralmente
"grottesca".
Per questo nel
2001 era stato installato il nuovo impianto di condizionamento, proprio
quello che, paradossalmente, è stata la causa indiretta del rischio
attuale. |
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