Ritrovato in una caverna rumena un
teschio umano di 40 mila anni fa che mostra tratti
comuni all'uomo moderno e all'uomo di Neanderthal, e
che potrebbe testimoniare di un avvenuto incrocio
fra i due.
Lo studio è stato riportato sulla rivista
Proceedings of the National Academy of Sciences ed è
stato condotto dalla Washington University di St.
Louis.
Se la scoperta sarà confermata, i resti ritrovati
nella grotta di Pestera cu Oase, nel sud-ovest della
Romania, sarebbero i più antichi finora rinvenuti in
Europa, sebbene siano recenti i ritrovamenti di
manufatti in Russia che risalirebbero a 45 mila anni
fa.
La scoperta riaprirebbe il dibattito circa
l'interazione fra Homo sapiens e Homo
neanderthalensis, che secondo alcuni si è limitata
alla eliminazione del secondo per mano del primo,
mentre secondo altri ha visto invece convivenza e
accoppiamento. In passato, analisi di campioni di
Dna dell'uomo di Neanderthal hanno escluso
l'incrocio, sebbene Erik Trinkaus, che ha condotto
la nuova ricerca, abbia in più occasioni annunciato
di aver trovato ossa in grado di smentire queste
conclusioni.
Ora, lui e i suoi colleghi sono entrati in possesso
di questo teschio che mostra molti tratti dell'uomo
moderno ma che è leggermente più piatto di quello di
Homo sapiens e con molari superiori eccezionalmente
larghi associabili al Neanderthal.
Secondo gli studiosi, il cranio potrebbe
testimoniare una sorta di evoluzione 'a ritroso', in
cui l'essere umano tornò di qualche passo indietro
verso forme arcaiche, ma anche una "mescolanza fra
le due popolazioni, quando l'uomo moderno si diffuse
nell'Eurasia" ha dichiarato Joao Zilhao della
University of Bristol, Gran Bretagna, che ha
partecipato alla ricerca.
L'uomo moderno si diffuse in Europa fra 45 mila e 50
mila anni fa, e rimpiazzò completamente il
Neanderthal circa 30 mila anni fa. Tuttavia, per un
periodo di circa 10 mila anni, i due dovettero
vivere fianco a fianco, come dimostrano manufatti
attribuibili a Homo sapiens ritrovati in siti del
Neanderthal.
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