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 Indiani e persiani esecutori dell'esercito di terracotta

 
     
  I test del dna hanno dimostrato che il primo imperatore della Cina aveva impiegato manodopera straniera per costruire il suo mausoleo, dove è custodito l'Esercito di Terracotta, e questo rappresenta un prova dei contatti verificati tra l'Asia centrale e quella orientale più di 2.200 anni fa.
Lo hanno riferito i mezzi d'informazione di stato.
Qin Shi Huang fu il primo imperatore della Cina unificata che costruì la prima Grande Muraglia e ordinò un mausoleo gigante per se stesso alle porte della città di nordoccidentale di Xian, custodito da circa 8.000 statue a grandezza naturale di soldati e cavalli in terracotta.
Alcuni scienziati hanno analizzato 15 esemplari di dna dai resti trovati nella tomba degli operai e hanno scoperto che uno di questi era un uomo europeo che morì a circa 20 anni, ha detto l'agenzia di stampa Xinhua.
"Un esemplare ha i caratteri del dna che comunemente appartengono ai parsi dell'India e del Pakistan, ai curdi del Turkmenistan e ai persiani dell'Iran", ha detto l'antropologo della Funda University, interpellato dall'agenzia.
L'uomo avrebbe potuto essere un nomade catturato mentre viaggiava nel nord e poi spedito al sud per lavorare all'opera che si stima avesse impiegato 700.000 operai.
"La scoperta prova che persone dell'Asia orientale avevano avuto contatti a quel tempo con quelle che oggi occupano l'Asia centrale", scrive l'agenzia.
Gli scienziati ritenevano che scambi tra due regioni fossero iniziati nel mezzo della dinastia Han (206 a.C . al 220 d.C.) ma questi test del dna provano che i contatti avvennero all'inizio di questa dinastia.
 
     
     
 

Data: 29-06-2006

Fonte: Reuters

 

 

 
 

 
 

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