La tomba di un
cavallo, completa di corredo funebre; armi e gioielli di 3.500 anni fa
depositati in un'altra sepoltura di quasi due millenni piu' tarda: ci
sono piu' enigmi che risposte nelle scoperte restituite dalla campagna
di scavo appena conclusa nella necropoli di Neizatsky, in Crimea.
Igor Trunov, dell'Universita' Nazionale della Tauride, che ha diretto
la campagna di scavo, afferma che la sua missione e' stata fortunata
soprattutto per avere scoperto diverse tombe inviolate, in una necropoli
gia' devastata dai tombaroli.
La tomba del cavallo e' databile fra il secondo ed il quarto secolo
d.C.: non e' sorprendente tanto la sepoltura dell'animale, secondo
Trunov, quanto il corredo funebre che gli e' stato dedicato, con le
briglie ed altri finimenti deposti accanto alla testa dell'animale,
piatti di ceramica ed alcuni manufatti di legno.
L'enigma maggiore di questa sepoltura, secondo l'archeologo russo, e'
costituito dalla venerazione tributata all'animale, a giudicare
dall'omaggio in doni funerari lasciatigli accanto, quasi gli fosse
attribuibile la dignita' di un essere umano.
L'altro enigma senza risposta arriva dalla tomba di un guerriero
sarmata, dove erano state deposte tre spade con lame grandi il doppio
rispetto alle spade degli altri guerrieri del suo popolo (i Sarmati
erano una popolazione nomade dedita alla pastorizia ed alla guerra, e
popolarono molto lungo le grandi pianure della Russia e dell'Europa
orientale).
In quella tomba, gli archeologi russi si sono imbattuti in diverse
ciotole di argilla grigia, ed in un piatto decorativo di bronzo con la
raffigurazione di un ariete, un motivo decorativo tipico delle culture
dell'antico Cacaso e della Tracia (corrispondente, grosso modo,
all'attuale Bulgaria).
Cio' che ha lasciato attoniti gli studiosi e' un piccolo tesoro di
oggetti preziosi risalenti a 3.500 anni fa, rinvenuti in una tomba di
quasi due millenni piu' giovane: una piccola ascia di bronzo, una falce,
un braccialetto, ed alcuni altri oggetti.
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