Tre
antiche piramidi nascoste sotto le colline della Bosnia centrale: bufala
o scoperta sensazionale? In Bosnia non si parla d'altro, e attorno alle
piramidi comincia già a fiorire il turismo, tra folklore bosniaco e echi
dell'antico Egitto...
uno
dei pochi eventi che riesce a scuotere l’opinione pubblica in Bosnia ed
Erzegovina. Non stiamo parlando dei cambiamenti costituzionali,
dell’indipendenza del Montenegro, delle prossime elezioni o del numero
di persone indiziate per crimini di guerra che progressivamente
finiscono nelle mani delle varie polizie. Stiamo parlando di quanto sta
avvenendo a Visoko, una cittadina a circa 30 kilometri da Sarajevo, dove
l’autunno scorso, un archeologo dilettante, Semir Osmanagic ha
annunciato al mondo di avere scoperto le prime piramidi bosniache.
Una conferma?
La settimana scorsa, un geologo egiziano, Aly Abd Barakat, inviato dal
Cairo per verificare l’autenticità della scoperta sembra aver dato una
prima importante conferma alla scoperta di Semir Osmanagic. “Secondo me
ci troviamo di fronte ad una piramide primitiva di un tipo finora
sconosciuto.... è difficile per la natura creare blocchi di pietra
simili”. Il geologo egiziano sembra dunque aver confermato che le pietre
trovate sul sito della piramide sono opera umana e non naturale, tale
conferma viene sia dalla forma delle pietre che dalla loro inclinazione.
Inoltre, la sabbia trovata tra i vari strati di roccia sembra essere
simile al cemento che era stato usato nelle piramidi di Giza.
La scoperta delle piramidi a Visoko, cittadina famosa per le salsiccie e
la pelletteria, ha i contorni tipici di una storia bosniaca,
perennemente in bilico tra la scoperta sensazionale e la farsa di
periferia. La piramide di Visoko è tutt’altro che invisibile:
semplicemente è la collina che sovrasta la città: sono gli occhi di
tutti da sempre. La cittadina è infatti adagiata ai piedi di una collina
che ha una forma piramidale, sorprendentemente regolare, foto e stampe
d’epoca l’hanno ritratta da sempre così.
Le prime ricerche
È su questa collina che si è concentrata l’attenzione di Semir Osmanagic
nell’agosto del 2005, quando ha cominciato i primi sondaggi. In breve
questa è divenuta la Piramide del Sole. Ma non basta, poco dopo,
Osmanagic ha scoperto altre due piramidi, la piramide della Luna e
quella del Dragone, più piccole e meno evidenti. Osmanagic, che ama
indossare un cappello da cowboy è ben presto stato rinominato l’”Indiana
Jones bosniaco”. Le piramidi, secondo Osmanagic sono vecchie di circa
12,000 anni ed appartengono ad una civiltà che fioriva in Bosnia, mentre
il resto d’Europa era coperto di ghiaccio. La stessa piramide del sole è
alta 220 metri, notevolmente più alta delle piramidi in Egitto.
Tutte queste piramidi sono ora coperte di terra e vegetazione, che le
fanno assomigliare alle innumerevoli colline bosniache.... ma gli scavi,
iniziati nell’aprile scorso hanno portato ben presto alla scoperta di
lastroni di pietra squadrati e inclinati verso l’alto. Oltre a ciò tutta
una serie di indizi e prove che sembrano indicare che qualcosa in
effetti ci sia sotto la terra e gli alberi: le colline-piramidi sembrano
dissipare il calore in modo maggiore che le aree vicine, indizio
dell’esistenza di una serie di tunnel, che dopo esser stati esplorati
sembrano indicare anch’essi di essere opera dell’uomo. Ben presto, è
stata creata una fondazione, “La fondazione del parco archeologico delle
piramidi del Sole bosniache” (www.piramidasunca.ba), che con un sito
aggiornatissimo tiene informati sugli sviluppi degli scavi e raccoglie
l’interesse dei possibili donatori.
Ma la comunità scientifica dice no...
La comunità scientifica bosniaca si mostra più che scettica della
scoperta di Osmanagic e in Aprile in una lettera aperta pubblicata sui
maggiori giornali bosniaci, 21 scienziati e esperti hanno messo in
dubbio la scoperta di Osmanagic, definendo l’intera vicenda un brutto
circo. Più di recente, Blagoje Govedaric insegnante di archeologia
dell’Europa orientale, dalle colonne di Dani ha smentito ancora una
volta la tesi di Osmanagic, tacciandolo di dilettantismo e dicendo
sostanzialmente che prima o poi l’opinione pubblica mondiale si renderà
conto dell’insensatezza delle teorie di Osmanagic e ciò potrebbe coprire
di ridicolo l’interao paese. I detrattori di Osmanagic sostengono che le
pietre trovate sul fianco della montagna non sono altro che pietre
tombali di un’antica necropoli medievale collegata ai resti medievali
presenti in cima alla “piramide”. E qui, dicono, nulla di nuovo, perchè
tale cittadina medievale è conosciuta da sempre.
Una copertura mediatica mondiale
Ma la storia, ha ricevuto una copertura mediatica mondiale. Le maggiori
testate hanno coperto la vicenda: CNN, BBC, ZDF, CBS, il New York Times,
l’International Herald Tribune, il National Geographic hanno coperto la
storia dando risonanza mondiale alle scoperte di Osmanagic. Il tono dei
media è doverosamente scettico senza sbilanciarsi, ma ogni servizio dei
media finisce puntualmente sul sito web della Fondazione.... In Italia,
solo l’Ansa e l’Osservatorio dei Balcani sembrano avere coperto la
storia. La presenza dei grossi media internazionali e della CNN sembra
dare un crisma di ufficialità alle scoperte di Osmanagic, che nel
frattempo è assurto a personalità mediatica, grazie anche alla
telegenicità del suo look e al perfetto inglese che può sciorinare di
fronte alle telecamere.
La
visita alle piramidi
La città di Visoko sta vivendo un momento senza precedenti nella sua
storia. L’area attorno alle piramidi è divenuta infatti il teatro di
visite domenicali di frotte di turisti/curiosi attratti dalla vicenda.
Così la visita alle piramidi ha sostituito il tradizionale pic nic sul
fiume. Venditori di magliette, di cappellini, piramidi in miniatura
hanno popolato le strade di Visoko e le zone adiacenti agli scavi. Il
pendio della piramide è infatti costellato di case e le strade che
portano agli scavi sono strette e estremamente trafficate. Gli abitanti
del villaggio hanno trasformato i propri giardini in parcheggi e chi
aveva un frigorifero lo ha riempito di bibite da offrire agli accaldati
curiosi che si inerpicano lungo i ripissimi sentieri che portano agli
scavi. La trovata più geniale sono forse i “Cevapi del Faraone”: a metà
strada della salita verso gli scavi, un’improvvisato ristoratore prepara
i cevapi sulla sua griglia personale e li serve ai passanti in
un’improvvisata “cevabdzinica” a cielo aperto. I più ingegnosi sono
probabilmente dei bambini rom, di età tra i 8 e i 12 anni che si
improvvisano guide turistice e accompagnano i turisti verso la zona
degli scavi, mostrando cosa sta succedendo e spiegando gli svilupppi
futuri della “valle delle piramidi bosniaca”. Nella salita verso la
parte sommitale della collina-piramide, accanto al sito principale, si
possono facilmente rinvenire altre aree di scavo che hanno portato alla
luce ulteriori strati di pietre sovrapposte. Negli ultimi giorni, gli
scavi sono inizati anche sulla cosiddetta “piramide della Luna”.
Fiaba o barzelletta, le piramidi di Visoko sono uno dei temi dominanti
della quotidianità bosniaca. A molti bosniaci non pare vero che nella
loro terra vivesse una popolazione antichissima precedente alle altre
civilizzazioni europee. Questa teoria ben si accompagna con alcune
teorie simili che erano circolate durante il conflitto. La scoperta, o
presunta tale delle piramidi, sembra avere un effetto decisamente
benefico sui cittadini bosniaci e da loro la possibilità di sognare e di
distogliere il pensiero dalle problematiche della Bosnia di Dayton che
non sembra poter uscire dalla crisi economica e impasse politica.
L’atteggiamento è generalmente prudente, ma ognuno in cuor suo nutre la
speranza che Semir Osmaganic sia nel giusto. E se alle prossime elezioni
si presentasse il “partito delle piramidi”?