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Giovani amazzoni nell'esercito

romano 

Da scavi archeologici in Inghilterra emersi i resti di due «amazzoni» sepolte con i loro cavalli, forse arruolate nelle legioni romane del III-IV secolo d.C.

 

 
 

FIRENZE - La leva militare femminile non era sconosciuta alle antiche legioni romane se gli studi confermeranno che i due cadaveri scoperti in una necropoli in Inghilterra sono quelli di due amazzoni, le donne-guerriero dell’antichità. Gli scavi sono stati eseguiti in un sito del III-IV secolo d.C. ed hanno restituito i resti di due «amazzoni» sepolte con i loro cavalli. A questo ritrovamento dedica un ampio servizio l’ ultimo numero della rivista Archeologia Viva.
La scoperta è avvenuta a Brougham, un tempo Brocavum, nella regione della Cumbria, in Inghilterra nordoccidentale. Qui, tra III e IV sec. d.C., insieme agli abitanti del vicino villaggio vennero cremati i membri di un reparto militare ausiliario, proveniente dalle province danubiane, di supporto al contingente romano di stanza in Britannia. Il ritrovamento più sorprendente è certamente quello dei resti di due «donne guerriero», originarie delle terre dell’ Est danubiano, dove appunto le leggende greche situavano il mito delle Amazzoni.
Di età compresa tra i 20 e i 40 anni verrebbe da pensare che le due donne facessero parte di una unità ausiliaria romana in qualche modo collegata con quella in servizio a Brocavum.

E’ tuttavia prudente Hilary Cool, l’archeologa inglese responsabile degli scavi: «Nulla di quanto sappiamo dell’ esercito romano ci induce a pensare che venissero accettate anche donne e può essere che i resti delle spade ritrovate insieme ai corpi delle due amazzoni appartenessero invece ai mariti, magari ufficiali di alto rango. Non sarebbe la prima volta che troviamo delle vedove, di cultura germanica, che per situazioni contingenti prendono le armi dei loro uomini per proteggere casa e famiglia».
A conferma dell’origine est-europea dell’unità militare dislocata a Brocavum è il ritrovamento di alcune fosse sepolcrali purificate col fuoco prima della deposizione del defunto. Questa pratica era molto diffusa nelle zone al di là del Danubio corrispondenti agli odierni Balcani ed Ungheria

 
     
 

Data: 02/06/2005

Autore:

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

Link: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_esteri_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=138592&IDCategoria=1

 

 

 
 

 
 

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