Nel X secolo a.C.,
sulle colline a sud di Gerusalemme, uno scriba incise il primo ABC su un
masso di calcare - probabilmente nel tentativo di riprodurre l’emergente
alfabeto ebraico.
Gli archeologi che nel
mese di luglio scavavano al sito, hanno trovato la pietra incisa
incassata nelle pareti di un antico edificio. Dopo un’analisi delle
ceramiche associate e della posizione della parete tra gli strati delle
rovine, gli scopritori hanno concluso che si tratterebbe del primo
specimen dell’alfabeto ebraico ed una pietra miliare nella storia della
scrittura. Se la scoperta troverà conferma, si tratterebbe infatti del
primo esemplare databile con affidabilità di abbecedario - le lettere
dell’alfabeto scritte consecutivamente dall’inizio alla fine nella loro
tradizionale sequenza. Gli esperti che hanno esaminato l’incisione
sostengono che a questo stadio l’alfabeto ebreo era ancora in
transizione dal fenicio, ma già riconoscibile. I fenici vivevano sulle
coste a nord di Israele, nell’attuale Libano, e sono considerati i
creatori della scrittura alfabetica, diversi anni più tardi. “Tutti gli alfabeti
successivi nel mondo antico, incluso il Greco, derivano dal loro
antenato di Tel Zayit” ha dichiarato Ron Tappy, l’archeologo che ha
diretto lo scavo. Frank Moore Cross Jr,
esperto di Harvard in iscrizioni ebree e non coinvolto nella ricerca, ha
dichiarato che l’iscrizione “è un esempio molto antico di alfabeto
ebreo, forse il primo, e che le lettere sono quelle che ci si poteva
aspettare di trovare nel X secolo prima di Cristo”. P.Kyle
McCarter Jr., un’autorità in linguaggi dell’Antico Medio Oriente alla
Johns Hopkins University a Baltimora, è stato in qualche modo più cauto,
descrivendo l’iscrizione come “un tipo fenicio di alfabeto che è stato
adattato.” Ma ha aggiunto: “Ritengo si tratti di proto-ebrei, ma non
posso provarlo per certo.” Le
datazioni al radiocarbonio riusciranno probabilmente a stabilire
l’esatta cronologia. La
pietra di Tal Zayit è stata scoperta presso un sito di più di 3 ettari,
nell’antica regione di Giuda, a sud di Gerusalemme, 29 km da Ashkelon,
un antico porto filisteo. La due righe di lettere incise, apparentemente
i 22 simboli dell’alfabeto ebraico, si trovano su un lato. Una cavità di
forma rotonda è stata praticata sull’altro lato, a suggerire che la
pietra fosse usata come contenitore per liquidi in culti rituali, ha
spiegato Tappy. La pietra, ha aggiunto, potrebbe essere stata
incorporata nel muro per l’antica credenza che l’alfabeto avesse il
potere magico di tenere lontane le forze del male. In uno
studio accurato dell’alfabeto, McCarter ha notato che le lettere di base
fenicia iniziano “a mostrare le loro caratteristiche”. Il simbolo
fenicio per l’equivalente della K è un tridente composto di tre segni;
nelle iscrizioni di transizione, il tratto destro è allungato,
cominciando a ricordare più da vicino una K rovesciata.
L’iscrizione è stata trovata nel contesto di un sistema sostanziale di
costruzioni al sito, che hanno condotto Tappy a proporre che Tel Zayit
fosse probabilmente un importante città di confine, stabilita da un
regno israelita in espansione, con sede a Gerusalemme. Una città di
confine di tale dimensione e cultura, sostiene Tappy, suggerisce una
burocrazia centralizzata, una leadership politica ed un livello
letterario che sembrano sostenere l’immagine biblica del regno unificato
di Davide e Salomone nel X secolo a.C.. Una
minoranza di studiosi sostiene che il ritratto del X secolo a.C. offerto
dalla Bibbia come un’età dell’oro nella storia Israeliana sia
insostenibile.
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