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Il mausoleo di Gengis Khan, il
leggendario conquistatore mongolo, è stato riportato alla luce da un
team di archeologi giapponesi e mongoli, guidati dal professor Noriyuki
Shiraishi. Le rovine del palazzo, che si trovano a 250 chilometri a
sud-est di Ulan Bator, risalgono al 13esimo secolo e si estendono su 600
mila metri quadri. Nel sito sono state rinvenuti i resti di mucche e
cavalli che sarebbero stati sacrificati nel corso della cerimonia
funebre in onore di Gengis Khan, morto nell'anno 1227. Gli archeologi
hanno anche scoperto orecchini ed altri preziosi decorati con disegni di
dragoni. "Abbiamo concluso che si tratta del mausoleo per via di
documenti storici secondo i quali una simile cerimonia funebre ebbe
luogo proprio per celebrare la morte del terribile condottiero", ha
detto il professore Shiraishi, aggiungendo: "Stando ai preziosi
documenti di cui siamo in possesso, la tomba di Gengis Khan si
troverebbe in un raggio di 12 km dal mausoleo". Ora l'equipe
archeologica attende l'autorizzazione del governo mongolo per proseguire
gli scavi che sino al 2007 sono limitati al sito del palazzo (Foto AFP) |
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