Stupefacente Ape
Sorprese inaspettate da un insetto della quale si pensava di sapere già tutto.
di
Margherita Campaniolo
L’ape, da sempre è un insetto dalle molteplici sfaccettature (come la natura dei suoi occhi) dai più diversi significati, dalle poliedriche allegorizzazioni: rispettata, temuta, ammirata, portata ad esempio.
Prima fra tutte per la caratteristica operosità che a tanti genera ammirazione e ad altri la rende un po’ antipatica. Esiodo così cantava nella "Necessità del lavoro"
"Fame sempre è compagna dell'uomo pigro;
e uomini e dèi hanno in odio chi, inoperoso,
vive ai fuchi senz'arma somigliante nell'indole,
i quali la fatica dell'api consumano in ozio,
mangiando; a te sia caro occuparti di opere adatte
perché del cibo nella sua stagione raccolto ti si empia il granaio"
Grandi e instancabili lavoratrici quindi, monito per gli sfaccendati, alleate inconsapevoli di "ramanzine e paternali" d’insegnanti e genitori.
Come però dimenticare l’aspetto poetico dell’ape, foriera d’immagini campestri, d’atmosfere bucoliche di bella stagione, di rimembranze infantili di corse nei prati o di ricordi giovanili di soste in complici sottoboschi? Ed ecco anche lì l’ape:
Da lontano
la rana gracidava dagli spini
fitti dei pruni. Cardellini e allodole
cantavano, la tortora gemeva
e volavano in giro le api d’oro
presso le fonti. Tutto aveva odore
di pingue estate, odore di raccolto.
IDILLI
Teocrito
Certo non possiamo dimenticare l’organizzazione sociale dell’ape, l’obbedienza alla gerarchia di un sistema in cui il bene comune è anteposto al bene del singolo: a tal proposito, tre api sono il simbolo di Bernardo di Chiaravalle, , autore della regola dell’ordine templare, ordine in cui certo, per la segretezza d’azione e gli scopi da conseguire, estremamente necessario era il possedere le virtù sociali delle api, rispettose dei compiti assegnati fin’anche al sacrificio.
E che dire dei suoi prodotti, il miele innanzi tutto? A questo proposito va ricordato il culto dei morti degli spartani, che conservavano nel miele il cadavere del proprio re o la bellissima leggenda secondo la quale, appena nato in un fossato, mentre i genitori si recavano al lavoro nei campi, il poeta latino Virgilio fu circondato da uno sciame di api che depositò immediatamente del miele sulla sua bocca. Quel luogo divenne un sito oracolare e vi si recavano sia le donne gravide per propiziarsi un buon parto, come le fanciulle per ottenere la fertilità.
Ape industriosa, romantica, organizzata, produttiva ma anche pungente!
Cupido fu punto da un’ape, lui che di punture ne fa un’attività dispensatrice d’amore…ma la puntura delle api non è un fatto solo negativo: il veleno delle api (tranne se non si sia allergici) svolge notevoli effetti benefici per cui oggi lo si usa raccogliere per includerlo in decine di prodotti terapeutici. Indimenticabile poi il film del 1986 di Thodoros Anghelòpulos in cui un apicultore (Marcello Mastroianni) decide di darsi la morte lasciandosi pungere dal proprio sciame! Scena pregna di significati reconditi.
Ma oggi l’ape torna a stupire perché il suo mondo, così tanto celebrato, riserva sorprese inaspettate, in un insetto della quale si pensava di sapere già tutto.
Che ne dite di api in divisa a stelle e strisce ed elmetto? E’ la rappresentazione umoristica di un qualcosa che sta realmente accadendo.
Da tre anni infatti queste piccole amiche sono state assoldate dal Pentagono ed addestrate come "scopritrici" non di prati fioriti (fate l’amore ma non la guerra) ma d’esplosivo, in vere operazioni anti bomba! E sembra siano bravissime…unico problema l’orario di servizio che non va oltre il tramonto n’è nei giorni freddi o temporaleschi.
Il direttore del programma di studio del Dipartimento della Difesa, Alan Rudolph, ha dichiarato che le potenzialità in fatto di fiuto di questi imenotteri è eccezionale, nei test condotti in Texas, presso l'Air Force Research Laboratori, base aerea Brooks, le api anno centrato il 99% dei bersagli, fiutando anche solo pochissime particelle d’esplosivo al 2,4-dinitrotoluene o Dnt, un residuo del temibile Tnt.
Tutto sta a convincere questi insetti a cercare esplosivo anzicchè polline, e non sembra sia difficile. Tanti sono stati i gruppi americani che se ne sono occupati e pare che bastino solo due ore per addestrare le api a fare ciò: però le api!!
All'Università del Montana hanno dimostrato che le api sono sensibili alle ricompense, basta allettarle con delle promesse a base di semplice zucchero. Appena la prima ape ha compreso il meccanismo TNT=Zucchero, l’insegna immediatamente alle sue compagne e in breve, l’intero alveare, cambia "oggetto di solita indagine.
Dodici colonie d’api addestrate nei presi di San Antonio, parola di Philip Rodacy dei Sandia National Laboratories di Albuquerque, hanno centrato il bersaglio di morte alla velocità di 1200 api all’ora, solo una s’è defilata (disertrice eccezionale che non fa statistica!).
Sorprendente vero?
Mi viene da pensare alla prossima volta che mi capiterà di vedere qualcuno inseguito da uno sciame d’api……non si tratterrà mica di un terrorista imbottito d’esplosivo? Occhio alle api dunque!
Margherita Campaniolo
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