nuove scoperte
arricchiscono il già vasto tesoro dell’Isola
Un tempio dedicato a Demetra in provincia di Palermo, una necropoli del
XII sec a.C. a Catania
Dopo i ritrovamenti di
Pantelleria, e la nuova ascesa della secolare arte siciliana in tutto il
mondo, il 2004 sembra diventare l’anno dell’archeologia in Sicilia a pieno
merito e titolo.
Sono di questi giorni, infatti, gli ultimi ritrovamenti. A Ciminna, un paese in
provincia di Palermo, durante una campagna di scavi condotti nella zona del ''Pizzo'',
la scoperta dei resti di un antico tempio, probabilmente risalente al quarto
secolo avanti Cristo dedicato a Demetra, l’altra, proprio ieri, quella di una
necropoli di 3.200 anni fa, fatta dalla Guardia di Finanza a Caltagirone, in
provincia di Catania.
Bizzarra quest’ultima scoperta che ha visto i finanzieri nel ruolo di novelli
Idiana Jones e Lara Croft, a Caltagirone dove hanno scoperto una necropoli del
Dodicesimo secolo avanti Cristo.
Il rinvenimento in contrada "Magazinazzo" è stato effettuato nel corso di
un'inchiesta contro i tombaroli, che infestano il Calatino.
Già a settembre, peraltro, un'operazione in contrada Racineci sempre a
Caltagirone, aveva portato alla denuncia di tre persone col sequestro di metal
detector e svariate monete antiche. Ora, su una collinetta a ridosso della
vallata del fiume Caltagirone, sono stati individuato in una proprietà privata
una tomba "a cassa antica" e un nucleo costituito da circa tre tombe "a
grotticella artificiale".
Stando ai finanzieri, che hanno subito informato la Sovrintendenza ai Beni
archeologici, quella è solo la parte emergente di una vera e propria necropoli:
"Nel Dodicesimo avanti Cristo - sottolineano i militari - le sepolture erano
fatte in tombe a grotticelle, non in urne, e questo fenomeno è databile con
notevole precisione attraverso le importazioni micenee, che cessarono nei primi
decenni del XIII secolo a. C. Questa data coincide con quella della tradizione
storica risalente ad Ellanico che colloca il passaggio dei Siculi dalla penisola
italiana in Sicilia intorno al 1270 a. C. La formazione di un grosso abitato in
una delle zone più aspre e più impervie della Sicilia, lontano dai campi
coltivabili e da qualsiasi via di comunicazione e di traffico appare come la
conseguenza di uno stato di guerra e di estremo pericolo per la sopravvivenza".
Stando alla Guardia di finanza, la zona potrebbe già essere stata "visitata" da
tombaroli come dimostrerebbero alcuni sbancamenti. L'area è ora vigilata.
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Data: febbraio 2004
Fonte: Guidasicilia
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