«Sulle spalle dei
giganti»
per scrutare meglio
l'universo e ...
«Sulle spalle dei giganti» per scrutare
meglio l'universo e scoprire magari nuove forme di vita. Ammesso che ve
ne siano. Togliersi lo sfizio, comunque, non costa nulla. Basterà fare
un salto alla conferenza «Dio e gli extraterrestri: la vita
nell'universo», titolo dell’incontro con i protagonisti della scienza,
moderato da Giovanni Caprara e in programma, domani alle 18.30, al Museo
della Scienza e della Tecnologia. Un appuntamento con l'astrofisica
Margherita Hack e il teologo don Giovanni D'Ercole che ha già suscitato
l’entusiasmo dei milanesi. «Visto l’alto numero di adesioni e dato che
nella Sala della Colonne i posti disponibili sono solo 300, ci siamo
organizzati, allestendo un maxischermo in piazza San Vittore», dice
Fiorenzo Galli, direttore del Museo, oltre che testimone della fame di
stelle e pianeti da parte degli appassionati, sempre più numerosi. Forza
dei numeri e delle scoperte dell'uomo il quale però, senza tre secoli di
strumentazione scientifica, sarebbe rimasto soltanto a guardar le
stelle.
Come dimostra il nuovo allestimento della sezione di Astronomia,
all'interno del Museo della Scienza, grazie anche al contributo della
Camera di commercio, industria e artigianato milanese: domani alle 18
«taglio del nastro» alla presenza della Hack. Trenta metri quadri per
una cavalcata di tre secoli di storia e indagini scientifiche
«raccontate» dagli stessi strumenti esposti. Si parte dalla fine del
’600 con i quattro globi (due terrestri e due celesti) realizzati dal
cartografo fabrianese Moroncelli e dall’enciclopedista veneziano
Coronelli.
Un salto di un secolo e si arriva al telescopio inglese, costruito a
fine '700 da Sisson. «Una macchina precisissima per l'epoca - afferma
Luca Reduzzi, responsabile della sezione di astronomia del museo -
perché in grado di determinare i parametri orbitali di Urano per la
prima volta nella storia». Così come, sempre del '700 e di scuola
inglese, la Macchina planetaria, con una manovella, consentì la
riproduzione del moto relativo della Terra, della Luna e del Sole.
Fin qui il passato pionieristico dell'astronomia. Ma nonostante i
passettini su Marte del robot della sonda Spirit, spedita sul Pianeta
Rosso, è sempre l'allunaggio di Neil Armstrong, sceso dalla scaletta
dell'Apollo 11, il 21 luglio 1969, a soddisfare la fame di spazio
dell'uomo. E descritta, cartello dopo cartello, all'interno di un
osservatorio astronomico ricostruito con tanto di cupola. Vere chicche
in esposizione, il frammento di pietra lunare, proveniente dalla
missione dell'Apollo 12, e una parte dello scudo termico appartenente al
Modulo di comando dell'Apollo 15. Così la scienza in orbita. Per le
considerazioni etiche e morali, o se esistano o meno altre forme di vita
oltre a quelle sulla Terra, si rimanda all'incontro Hack-D'Ercole: in
campo scienza e fede.
MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA, via S. Vittore 21, Mi. Domani,
ore 18: inaugurazione sezione Astronomia; 18.30: conferenza con
Margherita Hack e don Giovanni D'Ercole. Info 02.48.55.54.58