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A
MAZZO
Tornano i cerchi nel grano. Ma sono opera dell’uomo
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di
Silvia Perfetti
RHO – Tornano i cerchi nel grano a Mazzo,
nello stesso campo d’orzo di via Pace dove erano stati avvistati due
anni fa. La formazione dei tre cerchi, che risalirebbe a qualche giorno
fa, dovrebbe avere origine umana, anche se in un argomento delicato e
misterioso come quello dei “drop circles” il condizionale è d’obbligo. I
cerchi nel grano appaiono da decenni nei campi di tutto il mondo e
consistono in spighe piegate a terra creando disegni geometrici. Le
strane figure apparse a Rho, che due anni fa tanto scalpore avevano
suscitato in tutta Italia, ora sono tornate nel campo che si trova di
fianco all’Autolaghi e nei pressi del centro sportivo Mulinello.
Alessandro Luè, giornalista locale appassionato dell’argomento e
curatore del sito
www.planetcircles.com , è stato uno dei primi a scoprirli: “Come due
anni fa – dice Luè, che ogni anno si reca in Inghilterra per studiare il
fenomeno – si tratta di tre cerchi, anche se stavolta sono disposti
lungo un asse centrale”. Le piantine d’orzo piegate presentano delle
righe bianche che potrebbero far pensare a un’origine meccanica, cioè
umana: “Uno dei metodi più usati dai “circlemakers” – spiega – è mettere
un’asse di legno sotto i piedi, tenendola in mano con una corda.
Spostandosi con una traiettoria a spirale attorno a un palo o a una
persona, partendo dalla circonferenza esterna, si riescono a realizzare
cerchi perfetti”. Se in Inghilterra esistono gruppi che hanno dichiarato
aver realizzato dei cerchi, in Italia nessuno ne ha finora rivendicato
la paternità. I motivi che spingono la gente a entrare di notte nei
campi per schiacciare le spighe sono diversi: promozionali, di presa in
giro verso gli ufologi oppure di gruppi che credono siano un punto di
contatto con gli extraterrestri. |
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Data:
venerdì 26 maggio 2006
Autore:
Silvia Perfetti
Fonte:
La Prealpina, edizione Legnano - Pag.19
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