Come fenomeno di massa, l'ufologia italiana è nata nel 1971, attraverso la
diffusione del «Giornale dei misteri», rivista fondata a Firenze da Corrado
Tedeschi e Giulio Brunner, e da quest'ultimo diretta fino al 1995, arrivando
negli anni Settanta a vendere fino a centomila copie. Presero nel contempo
vigore centinaia di gruppi che fecero dell'ufologia materia di ricerca e
persino di fede, non a caso ancora oggi la maggior parte delle sette ha
un'ispirazione di carattere «extraterrestre». Ben presto, comunque, Firenze
divenne uno dei centri internazionali dell'ufologia medesima, richiamando
ogni anno al Palacongressi centinaia di studiosi, astronomi, astrofisici,
militari, psicologi, appassionati, contattisti, fanatici e via discorrendo.
I fiocchi bianchi caduti sullo stadio fiorentino hanno da sempre costituito
uno dei casi più dibattuti tra ufologi e ricercatori, come pure il racconto
fatto nel novembre del 1954 da Rosa Lotti Dainelli (due «marzianini» le
avrebbe rubato le calze stese ad asciugare a Capannole di Bucine), ma gli
avvistamenti in città e in provincia non si contano, da Monte Morello all'Impruneta,
Scandicci, San Casciano, Vaglia, Monte Senario, Sesto Fiorentino, Signa, La
Romola, San Piero a Sieve, Montespertoli... Fino all'incontro ravvicinato di
terzo tipo che coinvolse Isidoro Ferri, casiere della villa «La Radicchia»
di Polcanto, nel Mugello, alle 3,30 del mattino del 9 ottobre del 1984.
L'uomo, da tutti (carabinieri e altri inquirenti) ritenuto in buona fede,
giurò d'aver oservato una sfera, una sagoma «umana» dalla quale partivano
fasci di luce, riferì quindi particolari inquietanti che dettero lo spunto
ad una singolare intervista fatta in tv all'allora ministro della difesa, il
quale assicurò maggiore trasparenza sulle notizie ufologiche raccolte dai
militari italiani (da sempre i carabinieri hanno una speciale scheda da
compilare in casi simili).
Un discorso emozionante, intrigante e senza fine. Confida Giulio Brunner:
«Il Giornale dei Misteri dapprima fu snobbato dai benpensanti e dagli
accademici, ma poi non disdegnarono di collaborare eminenti studiosi e
scienziati come il professor Emilio Servadio e la professoressa Margherita
Hack. Proprio in questi giorni, il prossimo anno, cadrà il conquantenario di
un avvenimento che sconvolse la nostra città...», quello ricordato, appunto,
in queste pagine.
Mentre il Gruppo ufologico di Scandicci sta organizzando un convegno per il
16 novembre alla Calza, ecco una curiosità. Troviamo scritto da Dante nel
«Convivio»: «E Seneca dice...che ne la morte di Augusto imperatore vide in
alto una palla di fuoco; e in Fiorenza nel principio de la sua destruzione,
veduta fu ne l'aere, in figura d'una croce, grande quantità di questi vapori
seguaci della stella di Marte».